Sulla motivazione ti hanno mentito. Non é vero che la motivazione é la voglia di fare.
Quante volte ti sei trovato a voler cambiare qualcosa nella tua vita ma ti sei ritrovato senza motivazione per continuare a farlo nel tempo?
Classico esempio della palestra. Fai l’abbonamento perché vuoi perdere peso, sei motivato e inizi ad andarci regolarmente. Dopo qualche settimana i risultati sperati (nella tua mente) non arrivano e l’entusiasmo inizia a venire meno. Ci vai sempre di meno e alla fine lasci perdere, perdendo i soldi dell’abbonamento e aumentando la frustrazione per non essere riuscito a raggiungere il tuo obiettivo.
Perché non riesci a farla diventare un’abitudine, un comportamento automatico al di fuori di aspettative e gratificazioni?
È possibile arrivare a quel livello dove non ci devi neanche pensare se andarci o meno in palestra ma prendi la borsa e vai?
Ho fatto l’esempio della palestra perché penso che siamo in molti, io mi ci metto dentro, che ci siamo comportati così almeno una volta.
Ma questo meccanismo si può applicare ad ogni nuova abitudine che vogliamo acquisire per ottenere un cambiamento nella nostra vita.
Mangiare sano, più attività sportiva, meno social, meno televisione, più libri e via dicendo.
Magari hai sentito dire o letto da qualche parte che per instaurare una nuova abitudine il tempo necessario è di minimo 21 giorni.
Sbagliato.
Il tempo necessario per instaurare una nuova abitudine corrisponde alle volte che la ripeti. Più la ripeti e più prenderà forma e forza nella tua quotidianità. In pratica, più la ripeti e più diventerà automatica e quindi puoi dire che l’abitudine é stata acquisita.
Ma questo non ha niente a che vedere con la motivazione. Infatti, ogni abitudine nuova è un meccanismo che il nostro cervello deve attuare senza provare avversione o attrito nell’applicarlo. Solo allora diventa automatico.
La motivazione non è la costanza, né tantomeno la voglia di fare quella determinata azione che potrebbe portare dei cambiamenti nella tua vita.
La motivazione personale di ognuno di noi è molto più intima e nascosta. Corrisponde, infatti, la maggior parte delle volte, alla propria ferita più profonda. Corrisponde a un dolore che stiamo vivendo.
Cosa intendo dire? Ora ti spiego.
Quando vivevo la mia vita dettata dall’ansia anticipatoria nata dagli attacchi di panico, non riuscivo a cambiare i miei atteggiamenti, comportamenti e abitudini perché il mio pensiero era fisso sul volermi difendere dalla paura. Tutte le mie azioni e non azioni erano incentrate sul fatto di aver bisogno di tenere tutto sotto controllo per non incappare nel rischio di rivivere l’attacco di panico.
Questo atteggiamento mi ha precluso tante di quelle esperienze che non le conto neanche più.
Il fatto è che volevo mantenere una situazione di equilibrio. L’importante era non vivere il dolore.
Cosa è cambiato? Un viaggio mancato a New York con le mie sorelle per il compleanno di una di loro.
Avevo l’entusiasmo a mille, aspettavo New York da anni, da quando guardavo Sex and the city in diretta il venerdì su La7.
Il biglietto aereo in mano, l’albergo pagato, una nuova valigia (bella grande per fare shopping 🙂), una nuova macchina fotografica digitale.
Non sono riuscita a partire. La paura mi ha congelato. Ed è stato tremendamente doloroso.
L’essere umano ha bisogno di due forze per iniziare un percorso di cambiamento:
- deve volersi allontanare da una situazione di dolore
- deve volersi avvicinare ad una situazione di piacere
Queste sono le uniche due situazioni grazie alle quali un cambiamento può effettivamente avvenire nella tua vita e quindi iniziare ad applicarti per inserire nuove azioni e comportamenti che diventano abitudini.
Ecco la mia situazione di dolore dalla quale volevo allontanarmi. Da quella esperienza è nata in me la necessità di non voler più vivere una rinuncia così grande, non voler più vivere una frustrazione così grande, un dolore così forte.
Da quel momento ho cominciato effettivamente e nel concreto, a portare avanti azioni, piccole ma incisive, che mi permettessero di ricostruire la fiducia in me stessa. Un mattoncino alla volta, con determinazione e costanza.
Questa é stata la mia motivazione per superare l’ansia anticipatoria che mi bloccava ormai da anni dal vivere una vita che fosse appagante ed entusiasmante.
Una volta che ho cominciato ad allontanarmi dal dolore, vivendo situazioni che aumentavano il mio benessere e la mia autostima, allora il mio focus si è spostato verso le situazioni che mi procuravano piacere. Quindi mi sono spostata dall’allontanarmi dal dolore verso una situazione per andare verso il piacere.
Ma prima del piacere, il dolore é stato il mio carburante.
Queste sono le uniche due possibilità che hai per portare avanti con costanza un cambiamento nella tua vita.
Questa è l’unica motivazione di cui hai bisogno ed è l’unica che ti aiuterà nel tuo processo di cambiamento.
Lascia stare tutte quelle voci motivazionali-commerciali che ti urlano nell’orecchio “dai che ce la fai! se lo vuoi lo puoi ottenere! fai la doccia fredda al mattino, medita, organizza la giornata…” e via dicendo.
Sono tutti buoni consigli, intendiamoci. Ma sono da vedere come strumenti da utilizzare quando hai individuato il tuo punto di dolore dal quale ti vuoi allontanare.
Solo da questo momento in poi potrai organizzare le tue azioni per ottenere dei piccoli cambiamenti, anche quasi impercettibili ma costanti che ti permetteranno di introdurre nuovi comportamenti ed instaurare nuove abitudini che ti faranno raggiungere obiettivi che neanche ti eri potuto immaginare.
Quindi, ricapitolando:
- individua, nel momento presente, ciò che più ti provoca più dolore
- concentrati sul desiderio di non voler più vivere quel dolore
- attiva piccole azioni per allontanarti da quel dolore
- dal momento che l’entusiasmo per i risultati raggiunti si presenta, inizia a focalizzarti sul piacere
- individua azioni per continuare a coltivare il piacere
Onora il dolore che stai vivendo e fallo diventare il catalizzatore per il tuo cambiamento. È lì apposta 🙂.
Ti abbraccio, a presto.
Rosanna
Se quello che hai letto ti ha incuriosito e vuoi approfondire l’argomento, contattami via E-mail oppure su WhatsApp per fissare una consulenza.